23 Mag Aida, un successo costruito in casa
Grande soddisfazione per L’associazione Polimnia e per il suo presidente Luigia Pastore
È stato un successo. L’Aida al Rendano organizzata dall’Associazione Culturale Polimnia, guidata da Luigia Pastore, ha emozionato un teatro pieno con un sold out che testimonia la grande curiosità e l’attesa per questa grandissima opera.
L’Aida, l’opera in quattro atti su libretto di Antonio Ghislanzoni con musica di Giuseppe Verdi, è riuscita subito a far entrare nel vivo il pubblico che ha rispettato la puntualità e, in rigoroso silenzio, il tutto è iniziato alle 21.00 in punto. L’Aida, un evento nell’evento con il Rendano, che per una sera, ha riassaporato l’atmosfera di un tempo.
L’Opera dell’Aida prodotta in casa con l’Orchestra Sinfonica Brutia che ha suonato con grande maestria alla sua “prima Aida”, sapientemente preparata dal maestro reggino Alessandro Tirotta. Si è fin da subito notato un grande equilibrio tra fossa orchestrale e palcoscenico. Ottima la prova del coro lirico “Cilea”, con voci potenti e ben amalgamate. Quasi tutti debuttanti nella compagnia di canto, composta da talenti emergenti calabresi e del Meridione D’Italia, con alcuni elementi di lunga carriera da altre regioni per un cast tutto italiano: voci belle, ben educate e adatti ai ruoli.
Applausi a scena aperta per il soprano Marika Spadafino che ha interpretato Aida. Non è sfuggita ai tanti la preziosità del suo timbro sopranile. Spavalda e raffinata sicurezza tenorile del Radames di Angelo Forte dagli acuti svettanti. Completano un quadro meraviglioso di interpreti e artisti la potenza drammatica e la ricchezza del colore del mezzosoprano Licia Toscano in Amneris e l’interpretazione stentorea, accorata e ricca di sfumature del baritono Luca Bruno in Amonastro, la ieraticità del canto del Ramfis del basso Mario Falvera e la sapiente condotta vocale e declamazione del basso-baritorno Alessandro Calamai nel ruolo del Faraone. Preziose le voci delle parti di fianco: Mariagiorgia Caccamo nel ruolo della Sacerdotessa, in alternanza alla Sacerdotessa danzatrice di Olga Belaya, ha dipinto un’ottima scena della consacrazione. E infine, Fedele Forestiero è risultato un Messaggero drammaticamente pertinente e musicalmente preciso.
Splendidi i costumi di scena e quella Sfinge che è rimasta a terra per tutto il tempo ha voluto rappresentare la caduta dell’Egitto e ha destato nel pubblico molta curiosità per una scelta voluta dal regista Rocco Pugliese Eerola. Un regista che nel libretto ha sottolineato con cura dei passaggi proprio sull’allestimento di scena: “la forza di questo allestimento risiede anche nella capacità di evocare immagini potenti e simboliche. Uno spazio scenico che rappresenta il contenitore delle vicende umane, un luogo dove il passato e il presente si collegano. Il contrasto tra buio e luce, tra terra e cielo richiama l’eterna lotta tra il bene e il male, tra l’istinto e la ragione”.
Ed è la stessa Luigia Pastore che ha curato la direzione artistica non nasconde la sua soddisfazione “di essere riuscita a realizzare un evento che ha avuto un grande impatto musicale e scenico, patrocinando anche il debutto di realtà artistiche calabresi di grande professionalità in un’opera complessa e imponente come Aida. È stato indubbiamente un successo di tutti noi e della nostra Associazione Poliminia che ha portato a termine un progetto ambizioso e degno delle tradizioni del nostro glorioso Rendano”.